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Le donne di Coldiretti dedicano un premio di laurea a Giulia Cecchettin

Valentina Galasso: «Vogliamo partire dalle parole per trasformare l’odio in amore, sottolineando termini come rispetto, cura, bellezza». Il papà Gino: «Doloroso, ma devo agire nel suo nome»

Un Premio di Laurea intitolato a Giulia Cecchettin, per diffondere la cultura del rispetto in tutti i campi della ricerca, del lavoro, dell’economia, della comunicazione. L’iniziativa delle donne di Coldiretti e i produttori di Campagna Amica con l'Università di Padova rientra nel progetto #coltiviamoilrispetto avviato dalle imprenditrici agricole per la promozione di azioni a favore della parità di genere. Il premio è “trasversale” proprio per abbracciare tutte le discipline che consentono la diffusione della cultura del rispetto: è rivolto alle tesi magistrali di laurea in Economia, Sociologia, Psicologia e Giurisprudenza, ma aperta anche alle altre facoltà, per sostenere lavori che metteranno in luce proprio nuovi approcci nei diversi settori, nel segno della gentilezza.

La famiglia di Giulia

L’iniziativa è stata presentata oggi nella sede di Coldiretti Padova alla presenza di Gino Cecchettin e Andrea Camerotto, papà e zio di Giulia, con Valentina Galesso, responsabile provinciale e regionale di donne Coldiretti; Gaya Spolverato, docente dell’Università degli Studi di Padova, delegata alle Politiche per le Pari Opportunità; Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere; Marina Montedoro, direttore di Coldiretti Veneto; Roberto Lorin, Presidente di Coldiretti Padova; Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Padova.

Il papà Gino

«Per me è sempre doloroso affrontare tutto questo – sono le parole di Gino Cecchettin - ma sento che ho il dovere morale di fare qualcosa, di agire, perché ho capito che Giulia nella sua semplicità e nel suo amore è un esempio per molti. Voglio cercare di aiutare le persone che come Giulia non hanno avuto la fortuna di godere dell’indipendenza e dei diritti di cui stiamo parlando in questa occasione. Il libro è un primo passo per portare avanti qualcosa di concreto. Con la fondazione che stiamo creando vogliamo fare formazione nelle scuole e aiutare le associazioni già presenti e operative».

Coldiretti

«Vogliamo partire dalle parole per trasformare l’odio in amore – ha detto Valentina Galesso, responsabile provinciale e regionale di donne Coldiretti - sottolineando termini come rispetto, cura, bellezza. Parole piene di significati, che fanno riferimento ad un comportamento rispettoso, riconoscente e benevolo, caratterizzato da atti di generosità, considerazione ed assistenza, di preoccupazione per gli altri. Per questo già dallo scorso autunno abbiamo deciso di unire le forze e a Fiera Cavalli a Verona è stato sottoscritto un primo accordo con l’onorevole Semenzato. Quindi abbiamo avviato l’iniziativa #coltiviamoilrispetto, proponendo i “prodotti della gentilezza”, ogni quarto sabato del mese nei nostri mercati coperti di Campagna Amica, pensati proprio per sostenere questo nuovo approccio anche nelle relazioni fra le persone. I prodotti gentili, le fattorie della tenerezza esprimono queste virtù e sono esperienze concrete, attività reali legate all’economia solidale praticata dal mondo rurale da sempre. Perché è proprio in agricoltura che si sviluppano progetti sostenibili coniugando famiglia, ambizioni personali, creatività e capacità professionali. Il premio di laurea intitolato a Giulia, una iniziativa trasversale che coinvolge più facoltà e discipline, grazie alla stretta collaborazione con l’Università di Padova, è la logica conseguenza di un impegno che ci fa sentire ancora più “amiche della terra capaci di nutrire di buon senso il mondo”. Donne come Giulia sono degli angeli che ci aiuteranno in questo percorso, spetta a noi, trasformare l’odio in amore perché, come sottolineava Martin Luther King, l'odio non può scacciare l'odio: solo l'amore può farlo».

L'Università

«L’istituzione di un premio di laurea – ha aggiunto la professoressa Gaya Spolverato, docente dell’Università degli Studi di Padova, delegata alle Politiche per le Pari Opportunità - permette di fare cultura per superare la subalternità dei rapporti, la violenza e la sopraffazione con i numeri, i dati, la ricerca: tutti elementi che possano veramente aprire la strada del cambiamento. Lavorare insieme come si sta facendo qui oggi è davvero straordinario e permette di smuovere la società. E’ importante che ci sia la consapevolezza che quello che fa l’Università è una quota di quanto devono fare la scuola prima e il mondo del lavoro dopo, insieme alla società civile».


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