Attualità

Pd e residenti sull'Extra Extra: «Doveva essere chiusa e invece continua a rimanere aperta»

Il capogruppo Gianni Berno spiega la soluzione che aveva trovato il Comune: «Pronta per essere riconvertita la discoteca, il bar e il parcheggio»

L'Extra Extra

Dopo 30 anni la polemica sulla discoteca Extra Extra ancora prosegue. E' Gianni Berno, capogruppo del Pd a  ricostruire un po’ di storia sull’impatto della discoteca su questo territorio e sul progetto autorizzato dal Comune: «Quando ero presidente del Consiglio di Quartiere nel 1994 ricordo molto bene gli incontri con i comitati cittadini di zona Santo Stefano Brusegana che sollecitavano una soluzione per la discoteca denominata Extra Extra per gli enormi disagi causati dal locale ai residenti. Sono passati 30 anni da allora e i residenti dopo così tanto tempo sono ormai rassegnati ad una convivenza tuttora complessa - sostiene Berno - .Di questa situazione, che sembrava insanabile, non ci siamo dimenticati e quando si è presentata l’occasione, il Consiglio comunale, d’intesa con la giunta, ha accolto la proposta della proprietà per una riconversione dei volumi della discoteca, del bar e del parcheggio, che in questo momento è ad uso esclusivo privato. Il parcheggio è infatti di proprietà della discoteca e viene utilizzato dai clienti del locale quando è aperto oppure dai clienti della vicina trattoria di Via Newton».

Il progetto di rigenerazione urbana

Che cosa ha autorizzato il Comune lo scorso anno dopo una lunga negoziazione che verteva in sostanza sulla quantità di volumi da utilizzare? Si è trovato un accordo equilibrato per demolire la discoteca e il bar per costruire volumi residenziali complessivamente simili a quelli attuali (7600 metri cubi rispetto ai 6844 esistenti) negli spazi dei due locali e in una porzione del parcheggio (quella a nord che si affaccia su via Ciamician). Attraverso questa operazione di riqualificazione urbana verrà meno la presenza di locali che per decenni hanno creato un notevole disagio a questa zona residenziale densamente popolata per rumori e schiamazzi sino a tarda notte, parcheggio selvaggio, furti nelle auto e una convivenza comunque molto complessa, quasi impossibile. Inoltre, il progetto prevede la cessione al Comune della parte a sud del parcheggio (un’area di 1554 mq con un minimo di 38 posti auto ad uso pubblico) sul lato che si affaccia su via Lister; posti molto utili peraltro per accedere al vicino ufficio postale e altri esercizi, in una zona assai scarsa di spazi per il parcheggio.

Il presidente della Consulta 6A Luciano Sardena sottolinea:

«I residenti chiedono perché la discoteca, nonostante l’autorizzazione del Comune continui a funzionare? Il Comune ha concesso i diritti alla proprietà per la riconversione, ma è la proprietà ora che deve presentare una proposta edilizia ben definita, che prevede un ultimo passaggio in Consiglio comunale come previsto dalle norme urbanistiche; si tratta infatti di un permesso a costruire convenzionato con cessione di una parte dell’area al Comune. Contiamo che la proprietà si attivi al più presto per chiudere queste attività così impattanti e attui il progetto di riconversione fornendo finalmente un po’ di pace ai cittadini della zona. Nel frattempo faremo in modo di segnalare costantemente con l’aiuto dei cittadini le situazioni di disagio e fare in modo che vi sia un sistematico controllo nei giorni di apertura per il rispetto delle regole».


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